domenica 11 febbraio 2007

Rupert Murdoch al Media Summit di NYC : ‘MySpace genererà profitti'


Ospite dell’annuale Media Summit di New York (7-8 febbraio, McGraw Hill Building), Rupert Murdoch è intervenuto per il keynote odierno (lo aveva preceduto ieri Barry Diller di IAC, InterActiveCorp) e, intervistato da un editorialista di Business Week, ha spaziato dalla politica alla crisi dei quotidiani, dedicando però grande attenzione a Internet e alla strategia di Fox Interactive nei riguardi dei media digitali e del social networking.Sollecitato su quest’ultimo punto, Murdoch ha spiegato che la decisione di investire oltre 540 milioni di dollari in MySpace fu dettata da una semplice considerazione: una parte sempre piu’ consistente del tempo concesso dal pubblico alla televisione andava erodendosi, e la stessa sorte toccava alle entrate pubblicitarie. “Capimmo che era il momento perfetto per agire e rifocalizzarci”. Il magnate di News Corp ha poi previsto che le entrate del gruppo saranno generate, in non più di cinque anni, per il 10% da Internet (oggi i ricavi del Web rispetto al totale sono per il gruppo inferiori all’1%) e che MySpace, che nell’ultimo trimestre ha contribuito in gran parte ai 125 milioni di dollari di entrate, farà ancora meglio quest’anno non appena entrerà in vigore l’accordo con Google per la vendita di keyword sulle pagine della community.Murdoch, che è restato sibillino circa il suo supporto politico ai candidati alla presidenza U.S.A. nel 2008 (pur avendo organizzato un ‘fund raiser’ in favore di Hillary Clinton), non ha avuto invece riserve circa uno dei grandi successi recenti prodotti dai suoi studios, il film “Borat” (interpretato da Sacha Baron Cohen, già Ali G, e in uscita in Italia a marzo): “Se l’ho visto? L’ho visto tre volte e mi ha fatto sbellicare dale risate. La sera, la prima volta, poi siamo andati al ristorante e abbiamo continuato a ridere per tutta la cena. La mattina, a colazione, ridevamo ancora. E’ un film molto intelligente. E no, non credo proprio che distruggerà la nostra cultura…”.

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