venerdì 23 marzo 2007

TV, UN’INFLUENZA CHE NON PASSA


DAL 1954 nella vita degli italiani è giunta una nuova amica... la TELEVISIONE.
Essa è diventata parte integrante della nostra esistenza. Però, molte volte, non ci fa distinguere adeguatamente ciò che fa parte della nostra realtà da ciò che è del tutto fantastico se lo spettatore è passivo ed inerme.
Ciò nonostante è diventata la nonna delle nuove generazioni.
Nonna tv è nata per informarci, ma a volte ci influenza al punto di fuorviarci.

Ma quali sono maggiormente le vittime della televisione?

Certamente i bambini che, trascorrendo in media tre ore al giorno davanti ad essa, crescono precocemente abituandosi a seguire narrazioni complesse e a ricevere stimoli emotivi forti e violenti. La televisione, inoltre, diviene compensazione della comunicazione, delle carenze affettive, e spesso sostituisce il dialogo familiare e le emozioni possibili in un rapporto reale. Gli altri rischi educativi sono l'acquisizione di una visione della realtà semplificata e distorta, scarse capacità di concentrazione e una socializzazione troppo precoce.

Ma perché siamo così tanto ipnotizzati dalla tv?

La psicologia della mente umana è complessa, e spiegare un fenomeno del genere risulta difficile; tuttavia è stato dimostrato che ciò che condiziona la percezione è l'attenzione esercitata dai vari soggetti, la quale è sollecitata dalle caratteristiche formali del messaggio: il rapporto figura/sfondo, le figure in sè, l'uso del colore oppure le caratteristiche del contenuto, cioè la novità, la pregnanza; segue la comprensione che avviene quando il destinatario attribuisce al messaggio un senso corrispondente a quello che ha inteso attribuirgli la fonte; purtroppo, però, la comprensione non sempre è semplice; essa può essere facilitata dalla presenza, nel messaggio, di segni familiari al destinatario, dalla semplicità degli argomenti e delle argomentazioni, da una conclusione esplicita e/o anticipata, oppure dalla presenza di una fonte credibile valutata positivamente. Una volta compreso il messaggio, l'individuo agisce di conseguenza elaborando un sistema di informazioni e credenze coerente con il proprio background cognitivo, accettando o rifiutando l'opinione sostenuta dal messaggio. Naturalmente quest'ultimo, una volta giunto all'individuo, ha due possibilità: scivolare via o persistere nella nostra mente; ciò che incide su quest'ultima chance è la memorizzazione del messaggio o la dissociazione tra fonte e messaggio nel ricordo del destinatario. Per raggiungere il proprio scopo gli spot pubblicitari, per esempio, adottano diverse strategie d'influenza ripetendo il messaggio o inserendo in esso un elemento di novità o inducendo una valutazione positiva su un determinato "oggetto", facendolo, cioè, apparire simile al destinatario o vicino alla sua situazione sociale.

Nessun commento: