venerdì 30 marzo 2007

Scepi, il valore pedagogico della pubblicità

Ultimi giorni per visitare, alla Galleria Comunale d'Arte Moderna di Cesena, la mostra antologica Franco Scepi Arte - Pubblicità 1960-2007, che ripercorre la lunga carriera di questo artista, copywriter, art director fra i più creativi che hanno operato e operano in campo pubblicitario.E poiché Franco Scepi, oltre a quanto detto sopra, è anche un autore che crede nell'etica della comunicazione, nella responsabilità di chi mostra, l'antologica è stata aperta con un evento di comunicazione etica, intitolato aNOressia mort-a-porter e consistente in una installazione inedita e attualissima realizzata da Scepi per l'occasione, che è stata poi commentata in una tavola rotonda da esperti dei settori della società coinvolti nel problema degli effetti devastanti che il modello di bellezza femminile proposto dal mondo della moda ha sulla salute psicofisica di molte giovani donne.All'incontro di apertura della mostra, sintetizzato dal critico Aldo Benedetti con lo slogan "Non farti sfilare la vita", sono intervenuti il medico e psicoterapeuta Fabio Piccini, che ha sottolineato l'aspetto terapeutico della comunicazione creativa e il valore pedagogico dell'opera di Scepi; la psicoterapeuta nonché teorica dell'Over ad' Art (la forma di Post-Pop Art creata da Scepi) Enrichetta Buchli, che ha parlato della corrispondenza tra il lavoro di Scepi e la propria professione di psicoterapeuta; l'esperto di marketing della moda Paolo Clementi, che ha illustrato i tanti retroscena che avvengono nel mondo della moda e il loro effetto sulla psicologia di massa; il direttore della Publisì Comunicazione di Piacenza nonché ex segretario generale della Fondazione Gorbaciov, Cristiano Grandi, che ha ricordato i tanti anni di collaborazione con Franco Scepi (autore, lo ricordiamo, del simbolo Man for Peace sottoscritto nel 2000 da tutti i Premi Nobel della Pace del Mondo e del monumento La Goccia simbolo delle Madri della Terra) e che ha illustrato il nuovo programma in cantiere intitolato Action and passion for peace.La mostra si era aperta con i saluti del Sindaco di Cesena Giordano Conti, che ha elogiato il lavoro di Scepi e il suo rapporto con l'arte del comunicare, e dell'assessore alla cultura Daniele Gualdi, il quale ha sottolineato come l'inaugurazione dell'antologica sia avvenuta quasi in contemporanea con la presentazione a Cesena del film documentario La strada di Levi di Davide Ferrario, che richiama fortemente l'iconologia de L'uomo di marmo di Andrzej Wajda, il cui celebre manifesto è opera dello stesso Scepi.L'antologica, le cui pubbliche relazioni sono curate da Giorgio Betti in collaborazione con Attilio Zammarchi, organizzatore generale della mostra, rimarrà aperta fino a domenica. Orari: mattino dalle 9.30 alle 12.30, pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30 (chiuso il lunedì). L'ingresso è libero

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