lunedì 2 aprile 2007

COMUNICAZIONE: FACILI LE INCOMPRENSIONI CON CHI E' VICINO


Uno studio della University of Chicago, pubblicato sulla rivista Cognitive Science, ha studiato i meccanismi della comunicazione nel caso di informazioni condivise e non condivise per studiare in quali condizioni si riesce ad ottenere una comprensione completa dei messaggi.



Le persone più vicine sono talvolta quelle con le quali non si riesce a comunicare perfettamente . Questo avviene perché con le persone con cui condividiamo più conoscenze, più parole chiave, più conversazioni passate a cui riferirci, tendiamo ad esprimerci attraverso brevi messaggi spesso ambigui. Tendenzialmente si ritiene che, quando due persone condividono molte conoscenze, la comunicazione tra loro sia molto più completa che non tra due che non hanno un bagaglio di informazioni in comune. Questo è vero nei casi in cui la comunicazione riguarda un oggetto conosciuto ad entrambi. Quando, invece, due persone si devono scambiare informazioni a proposito di qualcosa o qualcuno sconosciuto ad una delle due, la condivisione delle informazioni può creare confusione.



L' ESPERIMENTO Per studiare queste relazioni Shali Wu e Boaz Keysar del dipartimento di Psicologia della University of Chicago, hanno coinvolto in un gioco di ruolo 40 coppie di studenti. Hanno presentato loro alcune immagini stilizzate alle quali era assegnato un nome composto che gli studenti dovevano imparare. Dopo una prima parte in comune uno studente della coppia è stato allontanato e sono state mostrate altre immagini all’altro. Alcune coppie condividevano sei immagini, altre ne condividevano 18. Nella seconda parte dell’esperimento gli studenti di ogni coppia erano seduti uno di fronte all’altro, ognuno davanti ad un monitor sul quale comparivano le figure mostrate loro in precedenza. Lo studente che conosceva più figure doveva fornire l’informazione a quello che ne conosceva meno, che era il destinatario dell’informazione e che doveva riuscire a identificare in un gruppo di tre figure quella a cui si riferiva il compagno. I risultati hanno mostrato che le persone che condividevano più immagini erano quelle più in difficoltà nel momento in cui l’oggetto della loro conversazione era sconosciuto ad uno dei partecipanti. Questo perché senza rendersene conto facevano mentalmente riferimento ad una conoscenza comune, pensando di doverla richiamare e utilizzare, e si scambiavano messaggi ambigui che portavano a incomprensioni. Invece gli altri prestavano più attenzione alla comprensione dell’altro e cercavano di essere il più chiari possibile.

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